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C'è un altro me che è andato al bosco oggi

che io ho avuto da fare in questi giorni da fare
una macchina da demolire
un' altra da ritirare
la solita spesa del sabato
il rubinetto del bagno che gocciola
documenti da rifare
altri da firmare
giocare un po' a nascondino
non pensare a te.

 

Un altro è venuto lì
nei corridoi affollati
fermo nella piazzetta all' incrocio
mentre giravano le vetrine sullo sfondo
tutt' attorno
ma non l' hai visto.

 

L' albero dei nomi al bosco non ha più un nome
l' altro me non poteva saperlo
chè io non ci parlo molto
e non mi ha visto le unghie, sporche di muschio e corteccia
così non è ancora tornato
e si è fatto buio
starà aspettando mattina, per un po' di luce.

 

Le vetrine continuano a girare sullo sfondo
non c'è niente dentro
niente di niente.

 

Un altro ancora sta sulla rive del lago adesso
segue i contorni di una costellazione
un occhio alle stelle
una alla stella che dondola sulle onde
aspettando un movimento diverso
un affondo rapido.

 

Uno sta scrivendo che le vetrine sono spente ormai
è tardi
bisogna che torniamo a casa.

 

C'è da sognare la sconosciuta roteare lo scialle rosso
battere i tacchi sulla pista da ballo
reclinando il capo e puntando i seni dritti al cielo
a tempo delle note
le mie note.

(domani è un altro giorno si vedrà l' hanno già scritto eh? ma ci starebbe tanto bene)

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